Cercare il significato della vita osservando lo spazio con gli occhi dell'anima.

Premio anno 2019

Cercare il significato della vita osservando lo spazio con gli occhi dell'anima.

"A Jimenez Deredia scultore-architetto-filosofo,

convinto assertore di un legame ideale tra il mistero delle sfere di granito degli Indios Boruca e l'uomo vitruviano di Leonardo, per essere riuscito a tradurre in bronzo, granito e marmo, con la collaborazione degli artigiani di Pietrasanta, la ricerca del mistero e del senso della vita dell'uomo."

“Pietrasanta mi ha permesso di tradurre tutti i miei sogni in marmo e bronzo. Sono io che ringrazio la città, i suoi incredibili artigiani che per me, per tradurre il mio pensiero sulla vita, sull’essere e sulla materia hanno mangiato tanta polvere. Si, lo ammetto, sono esigente. Le mie opere richiedono rigore ed una qualità di lavorazione di altissimo livello che è possibile trovare solo a Pietrasanta. Sono io a dover ringraziare Pietrasanta” J.Deredia

https://www.youtube.com/channel/UCJYqs11zf4DPqXTrc3qXrkw

Biografia

Jorge Jiménez Martínez, in arte Deredia (Heredia, Costa Rica - CR, 4 Ottobre 1954)

Si diploma in scultura al Conservatorio Castella. Inizia l’attività di scultore negli anni 70 realizzando opere che evidenziano sia lo sviluppo di forme organiche modificate dall’ambiente, dalla forza di gravità e dalla crescita, sia influenze dell’arte precolombiana. A 22 anni, nel 1976, si trasferisce in Italia grazie a una borsa di studio ed inizia a viaggiare per l’ Europa; entra così in contatto con i principali movimenti artistici del continente.

Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara e, dal 1980 al 1986, frequenta la facoltà di architettura all’Università di Firenze. Gli stimoli intellettuali di quegli anni ne mutano profondamente l’approccio nei confronti dell’opera artistica: immerso nel clima fiorentino, Deredia approfondisce il suo interesse verso il periodo rinascimentale. Il fervore intellettuale di quel periodo lo spinge a riflettere sullo sviluppo del proprio lavoro, e perfino a concepire una nuova percezione della vita.

L’intuizione di una visione globalizzante dell’essere e dell’universo si rafforza grazie al recupero della cultura costaricana, ed in particolar modo delle sfere precolombiane degli antichi Boruca. Quei misteriosi manufatti muovono lo scultore verso studi che riguardano sia la forma ed il materiale utilizzato, sia la funzione e la simbologia legata alla sfera ed al cerchio. La fase di rinnovamento artistico è sottolineata anche con l’adozione del nome d’arte di Deredia, contrazione di “de – Heredia” (da – Heredia), sua città natale.

Nel 1985, compone le prime Genesi, opere che descrivono fasi distinte di mutazione della materia nello spazio attraverso il tempo, e pone le basi per la creazione della sua ideologia artistica, il Simbolismo Trasmutativo. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1988, 1993 e 1999. L’esperienza veneziana è segnata dall’incontro con il celebre critico d’arte Pierre Restany: l’amicizia e la collaborazione nata allora si rivelano determinanti anche per la crescita artistica ed intellettuale di Deredia. Infatti, insieme al teorico francese, lo scultore pone le basi per costruire una visione d’identità culturale costaricana capace di comprendere la totalità del processo storico incorporando le culture precolombiane e la sua forte elaborazione simbolica. Nel 1999, riceve il premio “Beato Angelico” per sottolineare la profonda spiritualità della sua produzione artistica e del suo pensiero laico.

In occasione del Grande Giubileo del 2000, la Fabbrica di San Pietro commissiona allo scultore la realizzazione della statua marmorea di San Marcellino Champagnat, da collocare nella facciata sud della basilica di San Pietro in Vaticano, all’interno della nicchia centrale del transetto che fu progettata tra il 1544 ed il 1564 da Michelangelo Buonarroti. La scultura viene inaugurata da Papa Giovanni Paolo II, il 20 settembre del 2000 e Deredia diventa, così, il primo artista non europeo presente nel fulcro della Cristianità.

Nel 2006, dopo una grande mostra personale allestita nella città di Firenze, riceve la nomina di Accademico Corrispondente della Classe di Scultura, da parte dell’Accademia delle Arti del Disegno Fiorentina, fondata da Cosimo I dei Medici nel 1563. Nella lunga storia dell’Accademia furono nominati accademici, tra gli altri: Michelangelo Buonarroti, Tiziano, Tintoretto, Palladio e Galileo Galilei. Da giugno a novembre del 2009, Deredia realizza un’importante mostra personale nella città di Roma: 60 sculture si collocano in tre musei della città, nelle principali piazze e nei dintorni del Colosseo. In quest’occasione, il Foro Romano apre le sue porte all’arte contemporanea ospitando 10 monumentali complessi scultorei dell’artista lungo la Via Sacra. Nel 2015 Deredia realizza un’importante mostra nella Città delle Arti e delle Scienze di Valencia e nel 2016 continua il suo tour mondiale in Città del Messico, dove colloca opere monumentali nei luoghi più significativi della capitale latinoamericana. La comprensione della sfera, elemento archetipico elevato a simbolo dell’opera derediana, conduce lo scultore alla concettualizzazione del Simbolismo Trasmutativo, una linea di pensiero oggi espressa nella Ruta de la Paz: un immenso progetto, che prevede nove complessi scultorei di grandi dimensioni in altrettanti Paesi del continente americano, dal Canada fino alla Terra del Fuoco in Argentina.

Durante la sua carriera questo singolare artista e pensatore latinoamericano ha scolpito in marmo e fuso in bronzo opere monumentali per musei e luoghi pubblici d’ Europa, d’Asia, degli Stati Uniti d’America ed dell’America Latina portando il suo messaggio di pace e di speranza con la più fisica delle arti: la scultura.

Per una biografia più accurata rimandiamo al sito dell'artista da dove abbiamo tratto informazioni.

https://deredia.com/it/curriculim-jimenez-deredia/